Sui media si accavallano analisi e diagnosi rispetto alla caduta dei consensi che soffre l’area politica di centro sinistra.
Ognuno dice la sua e complicate analisi di politologi si susseguono.
Ma non è che la realtà sia molto più semplice?
Forse a spiegare la disaffezione del popolo della sinistra verso coloro che dovrebbero essere i propri riferimenti sono questioni che, pur essendo considerate banali e/o demagogiche da questi, sono invece l’essenza delle motivazioni che fanno cadere i consensi.
Il popolo della sinistra non è lo stesso di quello di Berlusconi.
Gli uomini politici della sinistra dovrebbero capire che ai loro potenziali elettori non interessa “avere una banca” o scarpe da “un milione di lire” o potentati economici “amici” (complici?) ma concretamente proporre una politica che per esempio metta nei propri obiettivi:
– la possibilità per ognuno di avere una vita libera nel rispetto della libertà altrui;
– la possibilità per ognuno di sviluppare la propria vita in modo dignitoso secondo i talenti posseduti;
– condurre una vita senza la costante preoccupazione di essere derubati o truffati (anche sulle cose meno appariscenti tipo lo sforamento degli spazi pubblicitari in televisione);
– la disponibilità di un’informazione corretta ed equilibrata pur nelle differenti visuali;
– l’avere un apparato giudiziario che funzioni ed emetta verdetti con giustizia consci che senza una giustizia efficente ed autonoma la democrazia corre pericoli;
– la certezza che chi commette reati viene punito in modo esemplare ma tendendo al suo recupero;
– il dare modo a tutti di migliorare materialmente e intellettualmente secondo le proprie capacità;
– lo sviluppare la solidarietà concreta verso i più deboli o meno fortunati e in ultimo:
– crescere i propri figli all’interno di questi valori.
Tutto questo i “capetti” del centro sinistra dimostrano di non condividerlo e c’è da chiedersi cosa li differenzi dai “capetti” del centrodestra con loro concordi nel difendere la comune “casta”. Questa si che è una “casta” non certamente quella delle Comunità Montane che, anche se ci sono stati abusi in qualcuna di esse (ma guardiamo la trave non la pagliuzza), lavorano per tenere in piedi la montagna italiana (sempre più debole e emarginata) che Lanzillotta, Brunetta, Tremonti, ecc. non conoscono affatto pur permettendosi di straparlarne. Ma colpire i più deboli è sempre più uno sport diffuso…
Il PD poteva nascere sotto altri auspici se un po’ di questi “capetti” se ne fossero andati rinunciando ai propri “privilegi” di capi (magari facendo dimettere dal Parlamento anche mogli e/o compagne) ma, come si è visto, non se ne sono andati neanche dopo i disastri elettorali. La loro poltrona come interesse prioritario rispetto al bene comune.
Quindi non abbiamo ancora toccato il fondo….
Con apprezzamento.
Giacomo Lombardo
sindaco (senza stipendio e/o indennità, nota per Tremonti e Brunetta) del Comune di Ostana piccolo (ma molto vivace) paese sulle montagne (che orgogliosamente resistono agli ignorante tentativi di chiusura) del cuneese.
Un altro personaggio convinto che dalla sua parte ci stiano solo persone per bene, nate per loro sfortuna nel posto sbagliato e/o nel momento sbagliato, e dall’altra ci siano opportunisti pronti a vendere la loro anima pur di inneggiare al loro “capo”.
Che dialogo ci può essere con persone così?