Il rapporto Pendolaria 2011 di Legambiente , scaricabile online, traccia un quadro terribile del taglio dei treni regionali in Italia. Spicca – in negativo – tra le varie regioni il Veneto con un -20% di treni regionali. Solo pochi giorni fa il presidente della Regione , il leghista Zaia, ha dichiarato che deve essere lo Stato a finanziare il trasporto ferroviario. Questo in una regione che , quando si parla di strade (magari da far gestire ai privati con pedaggi altissimi, tipo la futura Pedemontana o anche il Passante di Mestre che risulta l’autostrada più cara d’Italia – e per fortuna non attraversa i monti!) , di progetti e di cantieri ne ha molti. E’ una miopia tipica della Lega e del PdL in Veneto, che nella Regione affianco (la Lombardia) hanno un assessore di Forza Italia che si metteva a scattare foto (e per questo fu fermato dalla PolFer, alla faccia della democrazia e della trasparenza della gestione di Moretti delle Ferrovie Italiane) ai treni sporchi o ai wc guasti , ed una regione che , pur aumentando i prezzi dei biglietti dei treni, non ha effettuato alcun taglio.
Da tempo parlo, su questo blog, di quanto vengano “rallentati” i regionali , principalmente per il fatto che Trenitalia viene remunerata sulla base di quanto tempo un treno “impegna” la linea. E’ così che gli ex interregionali Venezia-Milano che impiegavano 10 anni fa 2 ore e 30 minuti, ora arrivano a 2 ore e 55 minuti, spesso con forti ritardi (domenica scorsa , sul mio, 85 minuti di ritardo in arrivo a Padova, senza diritti ad alcun rimborso perchè non previsto nel contratto tra Trenitalia e la Regione Veneto, due settimane fa soppresso tra Brescia e Milano).
Gli ex interregionali Padova-Bologna impiegavano 1 ora e 15 miuti ed ora siamo ad 1 ora e 35 minuti, pur con una linea che ora è stata interamente raddoppiata (mancava il tratto Pontelagoscuro-Occhiobello) ed innalzata la velocità con interventi tecnologici (i treni più veloci ora impiegano meno di un’ora tra Padova e Bologna, ma costano 23 euro contro gli 8,95 euro dei regionali “veloci”).
Tra Padova e Venezia gli ex interregionali impiegavano 29 minuti , ora 34-35 minuti anche se la linea è stata quadruplicata e non c’è più la scusa del “collo di bottiglia”. Dunque un grazie al governo regionale di centrodestra. A forza di ripetere “Veneto ai Veneti” , i veneti sono rimasti senza treni e con le prossime opere stradali in gran parte a pedaggio. Però per carità, non hanno aumentato le tasse.