
dieci minuti lato e poi girare e altri dieci minuti a fuoco medio-basso . togliere rametto di alloro dopo la cottura .






Cercare di vivere con la ME/CFS ed ipersonnia centrale.
Le cose belle insegnano ad amare la vita, quelle brutte a saperla vivere.
dieci minuti lato e poi girare e altri dieci minuti a fuoco medio-basso . togliere rametto di alloro dopo la cottura .
Dopo il passato di verdure il nuovo piatto salva-inverno che preparo è la zuppa parmentier , una specialità francese che i miei genitori hanno assaggiato per la prima volta durante le brevi vacanze estive a Rimini. Rispetto alla versione proposta da Giallo Zafferano mamma mi ha suggerito di non usare il brodo (userei il dado che non è il massimo in tema di cibo sano) ; lei inoltre non fa saltare il porro sulla padella prima di metterlo a bollire.
Lei non mette nemmeno la panna, ma quella io la metto eccome 😉
Per il resto, molto semplice : 250 g di porri, patate per 750 g circa, aggiungere acqua fino a coprire patete e porri, aggiustare di sale e pepe ed i soliti 25-30 minuti di bollitura. Poi , aggiunta di panna e minipimer.
25 gr di liquirizia purissima possibilmente frantumata (tipo quella saila o oronero)
75 gr di zucchero
1 tuorlo d’uovo
250 ml di panna da montare (non quella spray 🙂 )
3 cucchiai di latte
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Tritare piu’ finemente per quanto possibile la liquirizia con il tritatutto.
Versarla poi in un piccolo pentolino insieme al latte e farla sciogliere completamente a fiamma bassa.
Unire il tuorlo con lo zucchero e sbatterli un poco assieme e dopo unirci o sciroppo di liquirizia appena creato.
Montare la panna finché non diventa bella spumosa e a questo punto aggiungerci il composto preparato prima e mescolare dal basso verso l’alto facendo attenzione di non “smontare” la panna.
Versare in un contenitore o in stampi da muffin e lasciare riposare nel freezer almeno un paio d’ore.
Due settimane fa alla Coop di Torre c’era la cicoria Witloof in offerta, e così l’ho presa. Ora che , dopo 14 giorni , continua a rimanere in frigo , e dopo che mia madre – dopo che gliel’ho descritta con il mome che c’è scritto nell’etichetta – non aveva la più pallida idea di cosa fosse, scopro che è l’indivia belga.
Rimango ogni volta sorpreso dal fatto che in cucina ci si spieghi sempre in termini molto approssimativi, al contrario dell’informatica . “Mamma, ho preso la cicoria Witloof “- “La catalogna ? ” Che ? ” “Ma dici il radicchio ? ” “Ma no , è allungato , bianco, abbastanza spesso”. Alla fine Google mi ha aiutato . Stasera la taglierò per lungo, togliendo il cuore amaro, e la farò in padella con un goccio di burro. Speriamo bene 😉
lievito di birra (in panetto fresco oppure lievito di birra secco Paneangeli mastro Fornaio)
farina (1 panetto o 1 bustina ogni mezzo chilo di farina)
acqua tiepida
sale q.b.
1 cucchiaino di zucchero
Ritorno all’Auchan dopo credo un anno , per il fatto che , deserta la città, avevo buone speranze di non trovare il solito caos. E infatti è andato tutto bene. Oggi a pranzo mi sono cucinato la prima frittata alla cipolla; come previsto , girare la frittata con il piatto non è stata operazione semplice, e infatti alla fine è venuta fuori una specie di omelette, molto buona comunque.
Questa sera (ho preso all’Auchan tutti gli ingredienti) è stata la volta di un altro piatto che a me piace un sacco, hamburger al pepe verde. Rispetto alla ricetta che ho trovato in internet , ho semplificato le cose (il Brek insegna!) buttando tutta la panna già nella padella con il pepe verde dopo aver cotto gli hamburger ed eliminato l’olio in eccesso dalla padella. sono venuti , lo devo dire, squisiti.
Per 4 persone: 300 g di pennette, 4 spicchi d’aglio, 1 peperoncino rosso, 1/2 bicchiere d’olio d’oliva, sale.