Spagnolo, finalmente.

Sono a casa ammalato da mercoledì con una gola che sembra abitata da un lucchetto che non mi fa deglutire…. ora gli antibiotici mi hanno reso poco più di uno straccio, nonostante questo stamattina sono riuscito a dedicare un’oretta a las tareas de espanol (i compiti per casa) per la lezione di mercoledì prossimo che spero di frequentare e per andare avanti (poco o niente) con il corso di Espanol 24, affascinante e divertente per ogni riga di fascicolo e ogni secondo di DVD.

Juanito si era finto un acquirente della galleria per poter parlare con Pablo – che da sempre si nega a lui – e finalmente ottenere che i suoi quadri vengano esposti nella galleria. Quando però Sole risponde che Pablo non c’è, egli fa cadere la linea. Pablo si arrabbia con Sole perchè non si è fatta dire chi era e le sequestra i trucchi (Sole è una grande appassionata de maquillaje ). Quando Sole viene a sapere che era Juanito al telefono che si fingeva un venditore per riuscire a parlare con Pablo, si arrabbia terribilmente con lui.

Juanito però sa come farsi perdonare: le regala un bellissimo set di trucchi, come quello che Pablo le aveva sequestrato perché non si “distraesse”. Han hechos las paces, che come vedete in spagnolo va reso al plurale. In questo fascicolo si affrontano le proposizioni concessive , che in spagnolo reggono sia l’indicativo (nel caso l’evento sia certo) che il congiuntivo, oppure l’infinito se – come in italiano – il soggetto della principale e della subordinata coincidono. Ma la vera forza di questi dialoghi e “soap” sono l’utilizzo di un sacco locuzioni che normalmente non riusciremmo a tradurre in italiano. Una delle tante è “que te vas a hacer puñetas”. No, non è  quello che pensate 😉

La proposizione concessiva (che indica la circostanza nonostante la quale un fatto di difficile realizzazione avviene) in spagnolo si rende con :

  • por mucho que, por poco que (per quanto , per quanto che) : por mucho que corras, no llegaràs a tiempo
  • por + adjetivo +que : por raro que te parezca no voy a salir con mis amigas
  • por màs + sustantivo + que (per quanti, nonostante + sostantivo + congiuntivo): por màs dinero que le dé , no llega a fin de mes
  • por màs + que + verbo : no lo veo por màs que miro
  • pese a + infinito : hicimos aquel viaje pese a no tener dinero
  • pese a que + indicativo o congiuntivo: La llamarè, pese a que me risulta antipàtico
  • A pesar de + infinito : A pesar de llamar tarde vimos a ese amigo (nonostante avessimo chiamato tardi, abbiamo trovato quell’amico)
  • Aunque + congiuntivo: Aunque encontrara dificultades no le pedirìa nada : Anche se avessi delle difficoltà , non gli chieder nulla

Ed ecco la parte delle frasi fatte, sempre divertenti:

– Decir a una persona cuàntas son tres y dos : dirgliene quattro
– Es decir : cioè, vale a dire
– Del dicho al hecho hay mucho trecho: dal dire al fare c’è di mezzo il mare
– hacer punetas: mandare a quel paese
– traicionar: tradire
– propina: mancia
-agravio: offesa
– ya està bien de : basta con

Pirata setenta y ocho, tienes que mostrarte !!

Eva non sopporta più di non sapere chi sia Pirata78, e quindi esce allo scoperto chiedendogli in un video di non continuare a nascondersi. Ana sospetta che sia Paul a nascondersi dietro questo ammiratore fantasma, e lo mette spalle al muro.

In questa puntata si analizza la costruzione della frasi ipotetiche in spagnolo, che si dividono in tre categorie:

1) Se l’azione è probabile, si utilizza l’indicativo : si + presente  + presente o futuro o imperativo:

si tengo tempo te llamo

si comes demasiado, engordaràs

si bebes, no conduzcas

2) Se l’azione è poco probabile, si utilizza : si + congiuntivo imperfetto + condizionale

si tuviera dinero, me comprarìa un coche nuevo

3) il terzo riguarda un’azione impossibile e prevede l’impiego del congiuntivo trapassato nella subordinata condizionale e del condizionale passato o del congiuntivo trapassato nella frase principale :

si + trapassato congiuntivo + condizionale passato o trapassato congiuntivo

Si hubiera tenido dinero, me habria (o hubiera) comprado un coche nuevo


Un cuento infinito

Innanzitutto mi hanno confermato (l’avevo visto nel corso) che “no veo la hora” esiste davvero in spagnolo e si può utilizzare, contrariamento a quanto pensassi. Evidentemente Alberto – una volta di più – aveva scherzato. Me l’ha confermato Jordi . sistemista e informatico di Barcellona, che ho visto su tillate.it con un cappello messicano e una piccola chitarra in mano fotografato nel parcheggio di una discoteca….

Una “storia infinita” in spagnolo si rende con “ser el cuento de nunca acabar” , letteralmente “un racconto che non finisce mai”. “Essere inseparabili” invece si dice “ser uña e carne”, perchè in effetti difficilmente le unghie si staccano dal dito, e quando avviene il tutto è molto doloroso..

“Non contare nulla” (chissà come mai pensando al posto di lavoro , mi vengono in mente mille esempi) si rende con l’efficacissimo “ser cero a la izquierda” (infatti uno zero davanti a un numero non conta).

Per la serie “non ci sarei arrivato manco morto”, Estar a las duras y a las maduras “, vuol dire ” nel buono e nel cattivo tempo”. Bene, dato che questa lezione è davvero densa, per oggi finisce qui. Dai, cosa vorrà dire secondo voi “està todo patas arriba” ?

La sesiòn del domingo por la manana de Espanol 24

Ed eccomi davanti al mio bellissimo MacBook, al quale applicherò nei prossimi giorni la pellicola antiriflesso da soli 35 euri disponibile sul sito Apple,  ad aggiornare il blog ma soprattutto a divertirmi con lo spagnolo.

Per la serie” parla italiano che ti capiscono”, vi segnalo “tirar la careta”, che significa “gettare la maschera”, mentre il piropo non è nient’altro che un complimento. “Te ha piropeado” dice infatti Pablo a Eva quando lei gli racconta che “piarata setenta y ocho” , misterioso tizio che lei conosceva per chat, era presente all’inaugurazione della galleria e l’ha vista e le ha descritto com’era vestita. Eva non fa che morire di curiosità. Chi sarà mai questo misterioso chattatore ? Forse Paul, il chico oldandès che sta studiando spagnolo, e che le sta tenendo un tranello ? Non c’è tempo da perdere. Sigo estudiando….

P.s. : mi stavo quasi dimenticando, domenica prossima a quest’ora, anzichè ascoltare Flaix fm mentre studio spagnolo, parlerò spagnolo mentre sarò a ballare al Souvenir a Barcellona. Inizia già a battermi il core, ma dura poco… tra poco devo andare all’Auchan, l’odiato Auchan….

He llamado a una canguro …..che ???? E’ la baby sitter

Ya  vuol dire già, ancora, ma anche ormai ad esempio nella frase ” Cuenta tales tonterìas que ya nadie lo cree”. Inoltre:

Hacer de tripas corazòn rende l’espressione “non fare lo schizzinoso” (si adatterebbe bene alla posizione CISL sul rinnovo del contratto :” En situaciones tan dificiles hay que hacer de tripas corazòn”) .

Hacerse la boca aqua vuol dire “venire l’acquolina in bocca” (“Mira què ricos estos pasteles, se me hace la boca agua”).

Hacerse el/la interesante invece vuol dire “mettersi in mostra”.

Ho trovato – ed è davvero una bellissima sorpresa – anche il significato di un’espressione che non ero riuscito a comprendere, utilizzata da Alejandro , mio amico di Barcellona che però – stufo del caos di Barcellona – ha venduto casa per prenderne una ad Ibiza (!!!!) . Come dargli torto …checchè se ne dica, Ibiza oltre alla zona di Playa den Bossa e dintorni che è conosciuta per le discoteche e la trasgressione (anche se da quest’anno le cose sono decisamente cambiate) , è fondamentalmente un’isola tranquilla e con grandi spazi disabitati e incontaminati.

L’espressione era “pasar de” che significa “essere indifferente a…”.

Altri verbi che reggono la preposizione de sono:

cambiarse de (cambiarsi, riferito ai vestiti)
convincerse de (convincersi di qualcosa)
cuidar de (avere cura di)

Tenetevi forte: “He llamado a una canguro para que cuide de los ninos esta noche significa “Ha chiamato una baby sitter che si occupi dei bambini stasera”.

darsela de (pensare di essere):” Parece dàrsela de listo” , “Pensa di essere un gran furbo”
disfrutar de (godere)
presumir de (darsi delle arie)

A una settimana dall’inaugurazione , Eva se ne va in vacanza

Manca solo una settimana all’inaugurazione della galleria dei ragazzi che vivono nell’appartamento con Pablo a Madrid, protagonisti del corso di spagnolo Espanol 24, e mentre Ana è agitatissima, Eva si è completamente dimenticata dell’evento e si va a comprare una maleta per andare in vacanza in Marocco con degli sconosciuti con cui chatta via Internet.

La parte del libro che tratta questo episodio spiega nel dettaglio il significato di alcune preposizioni, che infatti non so ora come ora utilizzare, anche se sento Alberto utilizzarle quotidianamente.

luego, oltre che “dopo” nell’espressione che già conosco “hasta luego”, significa quindi : “Yo no estaba in casa, luego no pude contestar al telefono”.

o sea que + indicativo, rende “quindi”: No me ha dicho nada, o sea que la hora sigue siendo la misma”

Qui sotto, la copertina dell’ultimo numero di Info Catalunya, il trimestrale della regione Catalogna, ovviamente disponibile su internet in formato PDF e in catalano e castigliano.

Espanol 24: continua il corso meraviglioso

Mi rimane davvero troppo poco tempo per dedicarmi alla passione di questo periodo e cioè lo studio dello spagnolo. Tra ieri sera e stamattina, con in mezzo stiratura, antibiotici e decine di volte in bagno, ho completato il decimo DVD del corso, a dir poco appassionante. Da un lato mi fa piacere studiare cose che già utilizzo con gli amici spagnoli, dall’altra riesco a capire meglio alcune espressioni che loro usano e che spesso a me sfuggono. Tra i vocaboli (che già Danilo di Roma/Madrid mi aveva mostrato parlando di informatica), almacén (magazzino), arreglarse (sistemarsi, prepararsi per uscire), echar mal ojo (gettare il malocchio), galleta (biscotto), tener éxito (aver successo), tenso (teso), tirar la toalla (gettare la spugna, pazzesco!!) , venirse abajo (buttarsi giù), libreta (cartellina), desahogarse (sfogarsi) .

Inoltre ci sono altre espressioni che per forza bisogna memorizzare, perchè sono frasi fatte. Ricordo – e rido ancora – quando dissi :” No veo la hora” per dire “non vedo l’ora” al mio amico Alberto , che mi rispose: “Porque no tienes reloje ?”

Quindi, “manos a la obra” e vediamole:

No hay derecho = non è giusto
Me tienes harto/a , estoy harto = sono stufo
Ya està  = Basta (frase ripetutissima da Alberto, che come Marco Sydney non ama parlare a lungo)
Màs vale que = meglio che
Yo que tù = io se fossi in te

Una nuova espressione al posto della “hace xx meses…” che già conoscevo, è llevar + gerundio , per rendere l’espressione “è da x mesi/giorni/anni che…”.

LLevo dos dias intentando contactar con esa oficina
Sono due giorni che tento di contattare quell’ufficio

seguir + gerundio = continuare a
Sigo viviendo con Elisa

econtrarse entre la espada y la pared = trovarsi tra due fuochi
encontrarse bajo presiòn = essere sotto pressione
encontràrselo todo hecho = nascere con la camicia

Nada màs hablar = non abbiamo fatto altro che parlare (Nada màs infatti significa nient’altro)

Vaya la amistad ! = Alla faccia dell’amicizia (ecco finalmente tradotto il vaya nelle espressioni esclamative che nessuno mi sapeva spiegare)

Infine una curiosità: l’espressione dar las uvas , che significa aspettare qualcuno per molto tempo, deriva dal fatto che in Spagna c’è l’abitudine di mangiare 12 chicchi di uva la notte del 31 dicembre  , quindi questa espressione significa che aspetteremo fino a fine anno:

Me van a dar las uvas esperando el risultado del examen
Mi faranno tirare il collo ad aspettare il risultato dell’esame

Este tren no llega, nos van a dar las uvas en la estaciòn
Questo treno non arriva, faremo notte alla stazione.

Nella foto qui sotto, i tornelli di accesso – normalmente chiusi – alla stazione ferroviaria di Castellbisbal; in questo modo entra solo chi ha il biglietto.

Catalonia, stazione ferroviaria dei regionali

Ya…ed il cuando

Mentre mi sto drogando con Flaix FM , sto scoprendo sempre cose nuove in spagnolo. Non sapevo ad esempio che “ya” si traduce con “dopo”, mentre sapevo che il già italiano si traduce con “aùn”.

Inoltre, dato che sto ripassando il futuro, ho imparato che in spagnolo non ci possono essere due futuri in una frase (nella principale e nella subordinata). Ad esempio, nel caso di una subordinata temporale (il cuando regge l’indicativo o il congiuntivo), la frase ” Non so dove dormirò quando sarò lì” si traduce con “No sè donde dormirè cuando estè allì” .

Infine , il “tra” temporale si traduce con “dentro de….”.

Nelle frasi ipotetiche , lo spagnolo distingue il grado di probabilità con cui si può verificare l’evento descritto; solitamente se è maggiormente probabile che l’evento si verifichi , si utilizza l’indicativo, altrimenti il congiuntivo.

Le preposizioni per introdurre una proposizine dubitativa sono ” a lo mejor” (sempre con l’indicativo), “tal vez” (che vuol dire forse e non talvolta!) o quizà / quizas che reggono sia l’indicativo che il congiuntivo. “acaso”  regge invece solo il congiuntivo.

Qué mono !!

Per la serie “gli amici spagnoli che ti fregano”, cioè i falsos amigos, ecco qui le ultime novità:

qué mono ! = che carino!

dar vueltas = girare , andare in giro

disparar = sparare

neo-flamenco = neo-fiammingo

para compensar = per colmo, per giunta

rueda de prensa = conferenza stampa

salir a = somigliare a qualcuno

negarase a = rifiutarsi di

è meglio = es lo mejor

Ora mi sono messo al passo tra i dvd e i fascicol con la teoria e gli esercizi, ed ho appena scartato il decimo dvd. domani quindi potrò seguire la vera e propria telenovela tra amori, incomprensioni, ragazze isteriche e ragazzi presi chi dal lavoro chi dall’arte , con tanto di tipo che porta le pizze che muore dietro al tipo che gestisce la galleria d’arte. Siamo o non siamo a Madrid ? 😉

Espanol 24: l’accento grafico e l’uso di por e di para

Ogni pagina dei libretti di Espanol 24 mi riserva delle grandissime sorprese. Uno dei miei tanti buchi neri , sia in italiano che ovviamente in spagnolo, consisteva nel non ricordare la differenza tra le parole tronche, piane, sdrucciole e bisdrucciole.

Oggi, dopo aver letteralmente fatto collassare un pane nella macchina del pane (sappiate che nell’impasto per il pane non vale la proprieta commutativa dell’addizione , prima bisogna mettere i liquidi, poi la farina zucchero e sale e solo per ultimo il lievito) , sono riuscito a trovare mezz’ora per riprendere la piacevolissima lettura di questo corso.

Le parole tronche sono quelle che hanno l’accento sull’ultima sillaba, le piane sulla penultima, le sdrucciole sulla terzultima e le bisdrucciole sulla quartultima. Le sdrucciole e le bisdrucciole vanno sempre accentate, le tronche vanno accentate se terminano in -n , -s o vocale, al contrario le piane NON vanno accentate se terminano in -n, -s o vocale.

9185|500

Ho imparato anche che mas (senza accento), vuol dire “però” (io usavo sempre e solo pero), e mi sono accorto di aver sbagliato per qualche migliaio di volte alcune costruzioni che io facevo all’italiana.

Per tradurre “in quegli anni”, si scrive “por aquellos años” , non – come facevo io – “en aquellos  años” !

Per tradurre invece il dovere di fare una cosa , si utilizza por, ad esempio “Estas paginas estàn por tradur” , “Queste pagine sono tradotte”. Si noti l’utiizzo di estar e non di ser.

E ancora, traducevo – sbagliando – “dammi una mano” con “dame una mano”, invece del corretto “echame una mano” Echar è un verbo che subito mi aveva creato qualche problema, per la frase hecha “echar de menos ” , che significa “sentire la mancanaza di “.

Ho imparato come si dice in spagnolo comportarsi, e cioè “actuar” (però in spagnolo non è riflessivo) , e l’espressione “in fin di conti” si traduce con “al fin y al cabo” , letteralemnte “alla fine e all’inizio”. “Arriba” significa invece “sopra” (io utilizzavo , molte volte in un contesto inappropriato, “sobre”, che invece traduce meglio il complemento di argomento).

Infine, per l’immancabile sezione “falsos amigos”, nella frase “Estoy para abrir un expediente a este empleado”, la parola expediente non significa espediente come potremmo pensare , bensì pratica, incartamento. Buono a sapersi 😉

Il 19 settembre torno a Ibiza, non vedo l’ora.